Trionfi presenti nella pièce teatrale
di Gloria Deandrea

 

John Singer Sargent, 'Apollo e le nove muse', 1925.

 

Trionfo delle Muse
Vista
Ognuno, gli occhi del corpo e della mente
porga a quel che appare nella mostra
scorgerà così espressamente
il vizio che regna all'età nostra
vedrà quanta poca gente
la verità comprenda in questa vita
e del suo bel color vada vestita.

Udito
Gli orecchi della scienza e della fede
intenderanno quanto e quale prezzo
le arti hanno subìto in questa sede
e qual è il solo e unico mezzo:
il sapere, che permetta a un degno erede
di ascoltare i fatti della storia
affinché ne apprenda e lasci giusta memoria.

Olfatto
Chi di voi si abbandona all'intuizione
può fiutare quando dai cieli siamo andate
a distribuire in terra la ragione
noi fummo, e non siam più, anime beate
poesia e musica come costruzione
di conoscenza, quel raro strumento
che compone la forza delle genti in ogni momento.

Gusto
Il gusto e la voglia, il piacere d'amore
da noi è generato
la gioia, il pianto, il sorriso e il dolore
veston le arti che nessuno ha castrato
le passioni sentite lascian spazio al fervore
che resiste e perdura
e che ognuno, in se stesso, misura.

Tatto
Chiunque viene e le sue mani porge
sfiorare può il nostro manto
accarezzare il mito, che risorge
e cantar vuole anche chi non sa il canto
così rare volte il vero dal falso scorge
sorvegliato dalla custode vestale
che sempre protegge l'immortale.

 


Gruppo di statue esposte al Kunst Historiches Museum di Vienna.

 

Trionfo dei Capi Tondi
Misura

In ogni tempo, senza faccia né paura
varie genti dal capo grande e tondo
hanno mostrato fuor d'ogni natura
negli Stati e pure in tutto il mondo
che in nessun uomo cresce la misura
di un sentimento o ideale certo
liberato dalla stoltezza, a cielo aperto.

Esagerazione
Spesso l'opere altrui si attribuiscono,
in un periodo transitorio
e quel che è util loro, quel favoriscono,
odiando chi li scopre, l'osservatorio
d'esagerazione voglion valersi, ne gioiscono
privi di passione e senza Amore
non confessan mai nessun errore.

 


Teatro di Ombre Cinesi

 

Trionfo delle Ombre
Federico II di Svevia
Molti, non pur ciascuno, chi impera e regge
abbiam trasmesso al mondo a poco a poco
sostenendo quello che corregge
barbarie, guerra, sangue e fuoco
perché in questa figura il ver si legge
che a tutti voi sia dato di vedere
la sua scienza, e non ci sia fatica poi il tacere.

Papessa Giovanna
Quando costei apparve nella posa
donna sopra ogni donna al mondo bella
sentito la sorgente assai preziosa
perché ognun faccia quel che ha fatto ella
noi prestiam fede, e Amor vince ogni cosa
ciascun vostro peccar tutto è creduto
chè dispiacer non può quel che è piaciuto.

Vasco da Gama
Per dare al cielo, a noi e a voi onori
ha cercato il mondo nuovo in quel paese
così prezioso per i mercati e i tesori
diversi anni, più che qualche mese
puntando il dito dritto sui valori
questa grande virtù, audacia d'intento
non la potrebbe insegnare se non il vento.

Pizzarroni
A chiunque tiene d'umanità un segno
vi dimostriamo il largo consumo
di questa terra senza il disegno
da ogni individuo convertita in fumo
ma rinnovata in desiderio degno
dal villano, che ignaro giunge al centro
così eclettico è di volti fuori e dentro.

Ombre
Noi siamo quelle che oggi in tutte l'ore
viviam di luce e agli altri cediam la storia
dei signori nostri, rimaste a dar valore
perchè delle verità non si disperda la memoria
in quel che l'uom più eccelle, altri daran stupore
seppur con discrezione, in ombra a voi
siam state e sarem sempre principio noi.

 

Il trionfo è una forma specifica di scrittura, il più delle volte non soggetta a versificazione, di matrice carnascialesca. Si sviluppa in epoca medioevale, all'interno di un periodo dell'anno specifico, quello del carnevale, con lo scopo di raccontare vicende realmente accadute, integrate a figure allegoriche, proponendo al narratore la formulazione di una critica cruda, alle volte grottesca, della società del tempo. Nel medioevo, i trionfi venivano solitamente composti in volgare da popolani, conoscitori della trasposizione da lingua parlata a lingua scritta. Nonostante esistano documenti storici che riportano esempi di trionfi dotti, quindi sottoposti alle regole di versificazione, e composti da letterati illustri, uno per tutti Niccolò Machiavelli (che però si può considerare un uomo del rinascimento fiorentino), i trionfi in genere presentano una struttura compositiva libera.