Fotografie
di Marco Ferracuti

 

 

L'arsenale di Venezia costituisce una parte molto estesa della città insulare, e fu il cuore dell'industria navale veneziana a partire dal XII secolo. È legato al periodo più florido della vita della Serenissima, infatti, grazie alle imponenti navi qui costruite, la Repubblica marinara riuscì a contrastare i turchi nel mar Egeo, e a conquistare le rotte del nord Europa. La parola arsenale, in uso nell'italiano moderno, deriva dall'arabo daras-sina'ah, 'casa d'industria'. Il termine, noto ai veneziani tramite i loro frequenti contatti commerciali con l'Oriente, sarebbe passato al veneziano darzanà, poi corrotto nel tempo nella forma arzanà, citata anche da Dante nell'Inferno, quindi, attraverso arzanàl e arsenàl, per arrivare  infine ad arsenale. La forma darzanà e poi dàrsena è invece rimasta ad indicare gli specchi d'acqua interni dell'arsenale, e da tale uso è derivato il significato odierno del termine. L'arsenale di Venezia ha anticipato di secoli il moderno concetto di fabbrica, intesa come complesso produttivo in cui maestranze specializzate eseguono in successione le singole operazioni di assemblaggio di un manufatto, lungo una catena di montaggio, e utilizzando componenti standard. Rappresenta l'esempio più importante di grande complesso produttivo a struttura accentrata dell'economia preindustriale. Gli ampi locali delle corderie dell'arsenale sono attualmente utilizzati come una delle sedi espositive della Biennale di Venezia, oltre che per alcune attività di piccola cantieristica ed altre attività minori.