Commedia grottesca in atto unico
di Gloria Deandrea

 

 

Sinossi
La vicenda si svolge all'interno di una scena unica, modellata a seconda delle necessità: l'abitazione della protagonista, e la stanza in cui la Commissione Nazionale di Teatro esamina i candidati per una ricerca scientifica.
La protagonista, preparata e colta, tenta un colloquio con i tre commissari, senza ricevere esiti positivi. La prova viene superata infatti dalla candidata antagonista che, nonostante le lacune culturali sconfinate, vince il concorso, grazie all'inadempienza di una commissione cialtrona e eticamente scorretta.
Da qui esplodono una serie di domande che la protagonista si pone, senza trovare risposta, sullo stato di assoluta precarietà in cui è costretta, a causa di un sistema estremamente corrotto. Durante tali questioni, insolute, compaiono in scena alcuni personaggi fantastici, che cercano di aiutare la protagonista, con i loro consigli surreali, senza grossi risultati. Ne derivano istanti di rabbia e delusione, contrapposti ad accuse infamanti provocate dalla protagonista alla commissione medesima.
Tra le figure chiave riveste un ruolo di fondamentale importanza lo spettro di Franchetta Borelli, personaggio storico di rilievo, che trasmette speranza alla protagonista e, contemporaneamente, parla della sua vicenda, realmente accaduta, costituendo un'immagine parallela alla commedia rappresentata. Con questa costruzione drammaturgia, viene fornita allo spettatore la possibilità di identificare un linguaggio narrativo posto su due piani estremamente diversi, ma comunque relazionati tra loro.

 

    

    

    

    

 

Personaggi
Ruolo in ordine di apparizione
Ruolo doppio

Chiara Vinciguerra
 protagonista

Benuccio Iacullo 2° commissario
Pensiero maschile coro

Mentore De Negris 3° commissario
Matto figura fantastica 

Benvenuto Lovascio 1° commissario
Vizio/Virtù figura fantastica

Barbie Barbàrici antagonista
Franchetta Borelli fantasma personaggio storico

Pensiero femminile coro
Giustizia cialtrona figura fantastica

 


Descrizione scena
La scena veste un linguaggio estremamente essenziale, compatibile con i movimenti degli attori sia per quanto riguarda le singole performances che gli eventi comuni, composti da intrecci e relazioni complessive.
La scena iniziale, è costituita da un numero imprecisato di scatole, impilate una sull'altra, rappresentanti genericamente un archivio. Tali scatole saranno necessarie alla commissione esaminatrice solo a livello visivo, verranno invece utilizzate nelle scene successive dalla protagonista, con impieghi diversi, a seconda delle necessità.
Oltre alle scatole, che compongono la scena in modo consistente, saranno presenti un tavolo per la commissione e alcune sedie, distribuite in modo casuale.
Viene riportato qui di seguito il testo della commedia.

 


Scena 1
In casa di Chiara

Chiara si prepara al colloquio con la commissione esaminatrice. In base a tale colloquio si deciderà il futuro lavorativo della protagonista, perciò si presenta particolarmente agitata.

Chiara (entra con dei fogli in mano, e si rivolge al pubblico, inchinandosi prima a sinistra, poi a destra, infine al centro; saluta con tre intonazioni diverse) Buongiorno. Buongiorno. Buongiorno. Il mio nome è Chiara Vinciguerra. Questa è la mia documentazione, se volete dare un'occhiata, uno sguardo rapido, svelto… una sbirciatina veloce, per vedere le cose che ho fatto… bèh, sono senz'altro molte… piuttosto consistenti… (ripete l'ultima battuta con una smorfia) "…Piuttosto consistenti". Troppo eccessivo! (si guarda intorno, vede una sedia; riprende l'entrata, e si siede, schiarendosi la voce) Buongiorno. Buongiorno. Mi chiamo Chiara Vinciguerra. Ho portato tutti gli attestati necessari perché possiate stabilire una buona valutazione, oltre alle presentazioni scritte da illustri esponenti del settore, nonché dai testi da me stessa prodotti al fine di agevolare, favorire, semplificare la lettura di alcune argomentazioni di carattere scientifico pressoché assestate, senza comunque mettere da parte le straordinarie ppp… possibilità ppp… proposte dalle sperimentazioni empiriche… (altro sospiro di sconforto) Ma cosa dico! (sospirone) Ahhh! Non posso fare una figura così ridicola. Non posso sembrare una squilibrata… e anche un po' bbb… balbuziente. (sbattendo i piedi con un unico colpo netto) Non posso. (pausa; si alza, e prova ancora, passeggiando per il proscenio) Buongiorno. Il mio nome è Chiara Vinciguerra. Se acconsentite mi permetto di suggerire a lor signori l'analisi del mio testo, cioè il mio attestato, anzi i miei attestati, o forse è più corretto dire le attestazioni… comunque, ho lavorato molto per questa prova e se mi darete la possibilità di… la possibilità… di… di ché?! Uhfff! (da capo, uscendo di scena) Buongiorno. Mi chiamo Chiara Vinciguerra. Sono particolarmente felice di essere qui… Sarei lieta di consigliarvi la lettura del testo, prova di testimonianza inconfutabile, della dichiarazione di…

 


Scena 2a
Nella stanza della 'Commissione Nazionale di Teatro'

Entrano Benuccio e Mentore, due componenti della commissione, con tavolo e sedie. Girano senza meta sul palco, cercando una posizione consona dove sistemare i loro oggetti. Subito dopo, entra Benvenuto, il presidente, dirigendo le operazioni di distribuzione con dei fogli in mano.

Mentore Ma tu guarda… È mai possibile una realtà del genere?
Benuccio Parole sante.
Mentore No dico, ti sembra eticamente accettabile?
Benuccio Senza ombra di dubbio: no.
Mentore Però i fatti dicono che la stiamo accettando.
Benuccio Non si può escludere una tesi così evidente.
Mentore (lascia di colpo la sua parte di tavolo) Mi stai prendendo in giro?
Benuccio Cerco solo di sdrammatizzare.
Mentore (al pubblico) Ogni giorno c'è una novità. Ogni giorno c'è qualcosa che non funziona, ogni giorno c'è qualcuno che non la fa funzionare. (a Benuccio) Perché?
Benuccio Ogni giorno me lo domando.
Mentore (si avvicina a Benuccio, con un gesto minaccioso)
Benuccio Cosa?
Mentore (riprende in mano il tavolo, posandolo subito) E poi, tutta quella gente là fuori, che sbraita, urla e si strattona, per arrivare prima. Come se non sapessero che possiamo prenderne uno solo. E mica uno a caso; ma, il più bravo, il più preparato, con un livello di conoscenza superiore… insomma, quello dotto. Detto questo, allora, è abbastanza inutile che spendano tante energie, no?
Benuccio Mi trovi assolutamente d'accordo con te.
Mentore Energie bruciate per non fare nulla, solo per parlare. Ma, dove sono finiti… che so: (momento di improvvisazione degli attori, che possono costruire a loro piacimento l'elenco proposto) gli artigiani, gli agricoltori, i bottegai… e poi, gli… gli…
Benuccio …imprenditori, i comici, e le…
Mentore …le, le…
Benuccio …spogliarelliste!?
Mentore Le spogliarelliste? (gesto di minaccia)
Benuccio Scomparsi. Sono scomparsi. Ma dove vanno, poi.
Mentore (al pubblico) Ah! Diventano tutti politici!
Benuccio Già, politici. (pausa) E di quelli rimasti? Ce ne fosse uno, che sa far bene il mestiere.
Mentore Bèh, non è certo il tempo dei mestieri questo. È piuttosto il tempo delle esibizioni.
Benuccio (disponendo le sedie) Notevole considerazione.
Mentore (solleva una sedia e sta per tirarla contro a Benuccio, quando entra il presidente della commissione interrompendoli)
Benvenuto No, no, no. Cosa fate? (indicando il tavolo) Non va lì, ma là. Mettetelo là, così da vedere bene tutti i candidati. Come parlano, come sono vestiti, i gesti che fanno, anzi, è meglio se non ne fanno. Ecco. (si ferma e resta immobile per qualche secondo, poi riprende muovendosi) A parer mio, dovrebbero stare immobili come le statue. E dire poco, ma quel poco, ragionato. Insomma, con un minimo di pensiero base, che non sia sempre e soltanto quello nozionistico. Allora? (si siedono) Come vi sembra?
Mentore Sembra cosa?
Benvenuto Come, cosa? Dovremmo avere un criterio di giudizio, no?
Benuccio Mi trovi assolutamente d'accordo con te.
Mentore (ironico, guardando Benuccio) Non si può che essere d'accordo con te.
Benvenuto Bene. Allora come ci mostriamo?
Benuccio Brillanti, solari, entusiasti e, totalmente interessati a… (gesti lenti, con le braccia) a… a…
Benvenuto …a ché?
Mentore Alla quantità innumerevole di cazzate che sentiremo. (Benuccio, trovandosi d'accordo con Mentore, fa cenno di sì con il capo)
Benvenuto Al solito, insomma?
Tutti Al solito.
Benvenuto (alzando la voce) Può entrare il candidato, grazie. (i membri della commissione guardano annoiati i documenti, senza alzare il capo)

 

To be continued…

 


Documentazione fotografica delle maschere
di Anna Pontel

 

    

    

    

    

 

APPENDICE
Note

I personaggi raggiungono un numero max di sei attori. A cinque di questi è assegnato un ruolo doppio, caratteristica fondamentale della commedia, mentre la protagonista è l'unica attrice a mantenere un ruolo singolo. Infatti i personaggi complessivi sono undici.
Il ritmo di recitazione varia a seconda dei personaggi. All'interno della commedia compaiono tre categorie distinte: i personaggi reali, quelli fantastici, e lo storico. Dei personaggi reali, appartenenti al presente, fanno parte: Chiara, la protagonista, i tre commissari della Commissione Nazionale di Teatro, e l'antagonista Barbie. Entrambi hanno un ritmo di recitazione rapido. I personaggi fantastici, provenienti da mondi paralleli, sono rappresentati da: i Pensieri della protagonista, maschio e femmina, la Giustizia cialtrona, il Matto e il Vizio/Virtù. Ognuno di loro adotta un linguaggio distinto a seconda della caratterizzazione del proprio personaggio, con un ritmo variabile. Il personaggio storico, appartenente a un tempo passato, si presenta nelle vesti del fantasma di una presunta strega: Franchetta Borelli. A tale personaggio è assegnato un ritmo di recitazione lento e flemmatico, come i movimenti fisici, con un'impostazione vocale strozzata.
Le scene in cui si svolge l'azione sono due: la casa della protagonista e la stanza della Commissione Nazionale di Teatro. Non c'è alcuna divisione visiva, bensì la spazialità scenica è definita da scatole, che la compongono come moduli scomponibili a seconda delle necessità.

 


Interpreti
Ruolo in ordine di apparizione

Chiara - Diana Dal Prà
Benuccio - Pensiero maschile Igor Marchetti
Mentore - Matto Gabriele Valente
Benvenuto - Vizio/Virtù Luigi Guerrieri
Barbie - Franchetta Borelli Veronica Dominioni
Pensiero femminile - Giustizia cialtrona Elena Brunetta

Testo e messa in scena
Gloria Deandrea

Aiuto
Veronica Niccolini

Composizione musicale
Atanas Georgiev

Scena
Matteo Torcinovich

Costumi e maschere
Anna Pontel

 


Documentazione fotografica della rappresentazione 
incluse le immagini di presentazione
di Marco Ferracuti e Alex Sera